mercoledì 27 novembre 2013

Post impopolare: Lamentarsi può essere considerato uno sport?



Inaugurerei una nuova  specialità olimpica: le lamentele.
Possono essere divise anche in diverse specialità, come la lamentela in lungo, per esempio.
Conosco persone già candidate alla medaglia d’oro.





Non voglio fare la facilona o sottovalutare le problematiche della vita reale, ma non ho mai visto un problema risolversi a suon di lamentele. Giuro, mai.
Anzi, i problemi si nutrono di lamentele. A loro fanno bene, diventano più grandi, forti e granitici.
Sono invece allergici alle soluzioni. Tendono a sgonfiarsi e scomparire.
Per questo quando qualcuno mi sciorina difficoltà su difficoltà incolpando la vita, la società, la crisi, la mamma, il marito, la fidanzata etc io chiedo: ‘’E tu cosa stai facendo per risolvere la questione?’’.
Questo suona come una velata minaccia per il candidato olimpico alla categoria. Di solito strabuzza gli occhi, si erge all’indietro e risponde che ‘’tanto non c’è nulla da fare’’.
‘’E allora perché ti lamenti?’’ rispondo io  ‘’ se non c’è nulla da fare, tanto vale rassegnarsi e prenderne atto’’.
‘’Eh no, perché io non sto bene’’
‘’Ok, allora cambio domanda: cosa puoi fare da ora in poi per risolvere il tuo problema, a parte lamentarti?’’.

Seguono varie ed eventuali, da chi si accorge e comincia a pensare a chi, invece, voleva proprio solo mantenere la parte della vittima e se ne va, anche un po’ seccato.

Già, perché secondo me il diritto di lamentela sussiste solo nel ‘’working in progress’’, come sfogo, direi, per sgonfiare un po’ la pressione dello stress. E allora si, lì è ok. Ti ascolto.



È, però, un lusso che va perdendosi da parte di chi lo usa solo per versare veleno emotivo negli altri, giusto fino al prossimo carico/scarico. Come se le persone fossero dei momentanei bidoni dell’immondizia usa e getta.
A nessuno piace essere un bidone dell’immondizia, anche se questo permette a chi parla di sentirsi meglio. Nemmeno ai lamentoni, che di solito si lamentano pure delle persone che si lamentano sempre.




Tu su cosa ti focalizzi? Problemi o soluzioni?


sabato 2 novembre 2013

Io sorrido perché

Una volta mi stupiva.
Mi stupiva che il mio atteggiamento positivo potesse generare così tante domande.
Ora so che in genere è così: chi sorride viene guardato da alcuni con un po’ di sospetto, come se per farlo fosse sempre necessaria una ragione.
‘’Ma come – mi dicono – non vedi che la vita è piena di problemi e dispiaceri? Non vedi che ci sono dolori dietro l’angolo, c’è la crisi, le batoste, cosa c’è mai da sorridere?’’.



E ancora mi hanno accusata di vivere sopra le nuvole, di non rendermi conto delle brutture del mondo, addirittura qualcuno mi ha definito falsa perché non è possibile, dicono, che il mio atteggiamento sia in genere positivo.
Ma ora io mi domando: se sorridere non porta a nulla, a cosa può mai servire essere arrabbiati? Cosa mai potrà  risolvere il rancore, l’odio, gli insulti alle persone che riteniamo ci abbiano ferito, il livore che monta?
Migliora forse qualcosa? Aumenta la qualità della nostra vita? Dissolve i problemi? Ci focalizza sulle soluzioni?
Mi pare proprio di no. Non ho mai sentito nessuno che dicesse ‘’ah, che bello, oggi sono proprio arrabbiato! E triste pure! Non vedo l’ora di passare altre giornate così!’’.
Vedo persone piene di rancore e stress che si ammalano per questo motivo, persone che passano la maggior parte della loro vita a recriminare e puntare il dito.
No, non è la vita che fa per me.
Continuerò a portare il mio messaggio che la vita è un’avventura meravigliosa e che se qualcuno sul nostro cammino non ‘’risuona’’ con noi, allora è giusto lasciarlo andare con tutto il pacchetto, livore compreso. Che rimanga a lui, non a me. Io quel veleno non lo voglio. Glielo lascio volentieri.
Farò tesoro dei miei dolori, perché so che esistono, accadono, ma sono anche parte di quello che sono.
Non sarei io senza di loro.
Passerò momenti di tristezza sapendo che sono transitori e che posso decidere cosa fare delle mie esperienze.
Persevererò a cercare di non prendere nulla sul personale, non supporre e fare sempre del mio meglio, ad avere parole il più dolci possibile, perché può capitare, prima o poi, di doversele rimangiare.
E continuerò anche a sorridere. Perché è bello così e mi fa vivere bene.


Buona giornata Artisti della Vita

Myriam