lunedì 24 marzo 2014

COME OTTENERE QUELLO CHE AMI E DESIDERI

Il mio articolo pubblicato su formazionesalerno.com il 04/03/2014.
Buona lettura!



COME OTTENERE QUELLO CHE AMI E DESIDERI

Ogni tanto mi soffermo a pensare a come ero qualche anno fa.
Ero sempre io, Myriam, ma avevo molta paura.
Una paura tremenda di quelle che ti paralizzano. Il mio motto era “aspettati il peggio per godere del meglio”. Terribile.
Non giudico quella che ero, ma provo molta tenerezza perché la Myriam di allora non sapeva quello che stava perdendo: non controllavo la mia vita e la mia vita controllava me. Mi accontentavo di quello che mi arrivava in maniera passiva. Probabilmente pensavo di non meritare di meglio.Molte persone fanno così, vivono nel timore che proprio per questo si accontentano di quello che hanno anche se si sentono infelici.
Il punto di partenza per cambiare la propria vita è una domanda: posso ottenere qualcosa di diverso pensando in maniera diversa e quindi facendo cose diverse?
La risposta è sempre si.
Se ti soffermi sull’individuare qual è il primo scoglio da affrontare, ti accorgi che sei proprio tu.
Nell’arco della tua vita è molto probabile che tu ti sia abituato alla realtà anche se scomoda e ti suggerisco già da subito un primo esercizio per incominciare a cambiare la tua realtà mettendola in discussione.

CONCETTO BASE: SARA’ VERO QUELLO CHE PENSO?

Prendi un foglio e dividilo in due parti uguali. A sinistra scrivi i tuoi pregi, tutti, anche quelli che sembrano più banale del tipo che ti sai allacciato le scarpe con facilità, mentre a destra compila la lista di quelli che pensi di essere i tuoi difetti.
Quella che hai appena compilato rispecchia l’immagine che hai di te. In qualche modo è una tua fotografia.

Ora scrivi che cosa penseresti se tu conoscessi una persona con quelle caratteristiche:
  • Penseresti che sia una persona valida?
  • Ti fideresti di lei?
  • Ti sarebbe simpatica?
  • Che cosa le potresti dire se le potessi parlare liberamente?

Con questo primo esercizio puoi cominciare a conoscerti un po’ meglio toccando con mano che la percezione che hai di te può essere diversa da quella che è in realtà eppure ogni giorno ti comporti come se fosse l’assoluta realtà.
Buon lavoro verso la conoscenza di te!

domenica 23 marzo 2014

OGGI NON E' PIU' LA FESTA DEL PAPA', MA E' COME SE LO FOSSE

Vi voglio fare davvero un regalo oggi Artisti dell'Anima: è un post tratto dal blog marikalopa.wordpress.com. 
Certamente siete liberi di andarlo a leggere in originale, ma dato che so che l'animo umano ogni tanto è un po' pigro ho deciso di fare in modo che non doveste andare a cercare nulla. Perchè? Perchè è proprio bello e toccante e non posso perdere questa occasione per permettere al vostro cuore di vibrare. 
E' così bello quando vibra. 
Che siano palpiti o sussulti... ma che vi possiate sentire VIVI! 
E anche se è un post mascherato da recensione cinematografica, sappiamo che non sempre le cose sono come appaiono... 
Buona lettura Artisti dell'Anima. 
E che vi vibri il cuore.... 
Myriam

OGGI È LA FESTA DEL PAPÀ

C’era una volta, e c’è ancora, un papà di nome Mr Banks.
Mr Banks è un uomo molto serio e severo con i suoi figli; ogni giorno si reca in Banca, dove lavora, integerrimo.
Mr Banks è immortale, poiché vive fra le pagine di un libro, e che libro:  Mary Poppins, il classico per ragazzi che ha fatto sognare e divertire generazioni di bambini e di adulti, fino ad essere portato sul grande schermo da Walt Disney dopo 20 anni di corte alla sua autrice, P.L. Travers.
Nel film “Saving Mr Banks” ci viene svelato per quale motivo a Walt Disney siano occorsi 20 anni per convincere la Travers a cedergli i diritti per realizzare il film.  Troppo incentrato sul personaggio di Mary Poppins e sulla sua stessa autrice, il buon Walter non si rende conto di chi sia il vero protagonista della storia: Mr Banks, che per tutto il libro viene descritto dalla Travers come un PAPA’: un papà bancario, un papà severo, autoritario, chiuso in sé stesso, solo, ma pur sempre, in primis, un PAPA’.
Il carattere spigoloso dell’autrice, così diverso da quello di Mary Poppins, spinge Walt Disney a chiedersi in cosa stia sbagliando. Egli intuisce che Mary Poppins è un alter ego della Travers, per questo gli sembra incredibile la sua ostinazione a negargli i diritti del romanzo: sa che creare un film renderebbe felici migliaia di piccoli.
“Perchè fa così, proprio lei che ha mandato una tata volante a salvare dei bambini?” Le chiede, esterrefatto.
Alché lei risponde:
“Bambini? Ah , quindi lei crede davvero che Mary Poppins sia venuta a salvare i bambini, signor Disney?”
Immagine
La domanda è: chi viene a salvare Mary Poppins, se non i bambini?
Eppure l’infanzia burrascosa della Travers è un vortice di emozioni, di ricordi legati a quel padre che, lei invece, avrebbe voluto salvare dalle sue fragilità e dipendenze. Per questo, nel personaggio di papà Banks c’è ben poco di fiabesco: è il più umano di tutti, il più esposto alle rigidità dell’ambiente circostante, delle responsabilità, della società bancaria che lo avvolge in un bozzolo di ricerca di denaro e conseguente solitudine. E’ il papà della Londra di allora, ma anche del frenetico mondo di oggi, dove da ogni uomo ci si aspetta la forza di una roccia, per la società e per la famiglia. La forza di un padre è considerata scontata in quanto uomo. Ma nei bambini rimane profonda l’ammirazione per il proprio padre, mista ad un innato senso di tenerezza quando lo si percepisce in difficoltà e si assiste, impotenti perché troppo piccoli per aiutare, alle eventuali sofferenze che la vita gli riserva. Oggi è la festa del papà, che prima di tutto è un uomo e prima ancora un essere umano. La tenerezza che lo lega ad un figlio, è pura poesia.
Grazie per la lettura, Fiori.

marikalopa.wordpress.com

martedì 18 marzo 2014

Comunicazione Assertiva per principianti
http://www.piuchepuoi.it/corso/comunicazione-assertiva-per-principianti/?ap_id=pcp_172


Un collega ti sminuisce durante una riunione.
Tu vorresti controbattere con le parole giuste, con la giusta misura….. ma non lo fai (ovviamente dentro di te gliene stai dicendo di ogni…).

Oppure un tuo amico continua a ripeterti la stessa cosa al telefono per 30 minuti.
Tu vorresti elegantemente chiudere ma non ci riesci….. e se ci riesci (perchè davvero hai da fare qualcosa che non può attendere oltre) lo fai in maniera sgarbata…

O il tuo vicino che ascolta a tutto volume musica heavy metal alle 3 di notte.
Cosa fai? Riesci a far rispettare i tuoi diritti senza al contempo invadere quelli degli altri?

No? Come no?
Se ti sei riconosciuto in una di queste situazioni o se te ne sono venute in mente altre simili, è estremamente probabile che ti manchi un po’ di assertività.
Nelle relazioni si tratta di un vero e proprio breakthrough, un punto di svolta.
E’ un passepartout per la libertà da dubbi e sensi di colpa
E’ la chiave per rendere costruttivi anche i rapporti più difficili.

Quando una persona assertiva dice qualcosa, per esempio, a nessuno viene in mente di metterla in discussione…
http://www.piuchepuoi.it/corso/comunicazione-assertiva-per-principianti/?ap_id=pcp_172