Inaugurerei una nuova
specialità olimpica: le lamentele.
Possono essere divise anche in diverse specialità, come la
lamentela in lungo, per esempio.
Conosco persone già candidate alla medaglia d’oro.
Non voglio fare la facilona o sottovalutare le problematiche
della vita reale, ma non ho mai visto un problema risolversi a suon di
lamentele. Giuro, mai.
Anzi, i problemi si nutrono di lamentele. A loro fanno bene,
diventano più grandi, forti e granitici.
Sono invece allergici alle soluzioni. Tendono a sgonfiarsi e
scomparire.
Per questo quando qualcuno mi sciorina difficoltà su
difficoltà incolpando la vita, la società, la crisi, la mamma, il marito, la
fidanzata etc io chiedo: ‘’E tu cosa stai facendo per risolvere la questione?’’.
Questo suona come una velata minaccia per il candidato
olimpico alla categoria. Di solito strabuzza gli occhi, si erge all’indietro e
risponde che ‘’tanto non c’è nulla da fare’’.
‘’E allora perché ti lamenti?’’ rispondo io ‘’ se non c’è nulla da fare, tanto vale
rassegnarsi e prenderne atto’’.
‘’Eh no, perché io non sto bene’’
‘’Ok, allora cambio domanda: cosa puoi fare da ora in poi
per risolvere il tuo problema, a parte lamentarti?’’.
Seguono varie ed eventuali, da chi si accorge e comincia a
pensare a chi, invece, voleva proprio solo mantenere la parte della vittima e
se ne va, anche un po’ seccato.
Già, perché secondo me il diritto di lamentela sussiste solo
nel ‘’working in progress’’, come sfogo, direi, per sgonfiare un po’ la
pressione dello stress. E allora si, lì è ok. Ti ascolto.
È, però, un lusso che va perdendosi da parte di chi lo usa
solo per versare veleno emotivo negli altri, giusto fino al prossimo
carico/scarico. Come se le persone fossero dei momentanei bidoni dell’immondizia
usa e getta.
A nessuno piace essere un bidone dell’immondizia, anche se
questo permette a chi parla di sentirsi meglio. Nemmeno ai lamentoni, che di
solito si lamentano pure delle persone che si lamentano sempre.
Tu su cosa ti focalizzi? Problemi o soluzioni?
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