Oriana Fallaci
diceva:
"L’abitudine è la
più infame delle malattie perché ci fa accettare qualsiasi disgrazia, qualsiasi
dolore, qualsiasi morte. Per abitudine si vive accanto a persone odiose, si
impara a portar le catene, a subir ingiustizie, a soffrire, ci si rassegna al
dolore, alla solitudine, a tutto.
L’abitudine è il più spietato dei veleni perché entra in noi
lentamente, silenziosamente, cresce a poco a poco nutrendosi della nostra
inconsapevolezza e quando scopriamo di averla addosso ogni fibra di noi s’è
adeguata, ogni gesto s’è condizionato, non esiste più medicina che possa
guarirci."
Io credo che in parte
avesse ragione: l'abitudine si radica in noi e ci rende ciechi.
Ma in parte aveva torto,
perchè la medicina che ci può guarire dalla cecità dell'abitudine esiste ed
inizia con la Consapevolezza.
Che c'è di più.
Che sono di più.
Che posso ottenere di
più.
Che merito di più.
Ieri ne ho avuto
l'ulteriore conferma.
Ho organizzato un
piccolo evento di una giornata, che per semplicità definirò di riscoperta
di sè, a cui hanno partecipato una ventina di persone.
Abbiamo affrontato i
temi importanti della Libertà Emozionale e dell'Acqua Kangen, che aiuta il
corpo a stare meglio.
Mens sana in Corpore
sano, appunto.
La cosa meravigliosa è
che, al momento di andare a casa, le persone avevano occhi accesi ed occhi
luminosi e sai perchè?
Perchè si sono
''nutriti''.
Ed io con loro.
Il nutrimento migliore
consiste in buoni pensieri e buona compagnia.
Frequentare persone
positive, parlare di cose positive, sentire che è possibile riautorizzarsi ad
essere felici.
Semplice a dirsi,
Difficile a farsi.
Dobbiamo nutrirci
positivamente, mente e corpo.... o saremo portati a pensare che Oriana Fallaci
aveva ragione.
Tu da che parte stai?
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